Testo in revisione

Biografia

Data la grande quantità di pubblicazioni disponibili sulla vita del beato Odorico da Pordenone, ci limitiamo a riportare qui di seguito degli appunti con le principali date ed avvenimenti e relativi riferimenti storici.

 

Premessa

Poco si conosce di Odorico, oltre quanto ha testimoniato nella sua relatio. Le fonti contemporanee sono limitate e gran parte di quanto sappiamo di lui proviene da testi agiografici e vari cataloghi di santi.

Dal punto di vista cronologico, un primo riferimento su Odorico lo troviamo quattro anni dopo la sua morte, nel Catalogus sanctorum viene descritto con: "In Utino frater Odoricus, qui inter infideles vivens multa miracula fecit et modo post mortem miraculis coruscat" dove si pone in evidenza la permanenza tra gli infedeli e l'abbondanza di miracoli. Successivamente troviamo De sacris beatorum fratrum tumulis, scritto tra il 1385 e il 1393, l'attestazione "In Udino frater Rodoricus inter fideles peregrinus e post mortem multa peractus est et libellum de mirabilis mundi composuit" dove si fa riferimento al suo racconto del viaggio in oriente. Bartolomeo da Pisa nel De Conformitate, scritto tra il 1385 e 1390 cita Odorico per la sua attività di evangelizzazione tra gli infedeli e capacità di intercessione per i miracoli.

Maggior informazioni sulla vita di Odorico vengono fornite nella Chronica XXIV generalium ordinis Minorum, attribuita ad Arnaldo da Serrant. Qui si afferma che Odorico è entrato nell'ordine giovanissimo, che ha condotto una vita ispirata ai santi francescani in penitenza e umiltà, tanto da portare abitualmente il cilicio ed aver trascorso un periodo di vita eremitica, poi prosegue attingendo al suo racconto De mirabilibus mundi e completa descrivendo gli eventi dopo la morte e miracoli.

Le successive testimonianze bio-agiografiche (Mariano da Firenze, Nicola Glassberger, Marco da Lisbona, Luca Wadding, Basilio Asquini, Giancarlo Stival ) con poche integrazioni e variazioni ricalcano questo schema.

 

Data di nascita

Odorico da Pordenone nasce a Villanova di Pordenone intorno il 1280-1285.

Sulla data di nascita ci sono due ipotesi, 1265-1266 per alcuni storici (Wadding, Da Civezza, Golubovich, etc.), 1285-1286 secondo la tradizione ed altri storici (Venni, Asquini, Cordier, Pullé, etc.).

Nel 2002 è stata fatta una ricognizione sui resti mortali che ha stabilito che alla data di morte, 14 gennaio 1331, aveva tra i quarantacinque e i cinquant'anni. Questo ci permette di posizionare l'anno di nascita nel 1280 circa.

 

Luogo di nascita

La tradizione agiografica indica il borgo di Villanova, vicino a Pordenone.

 

Nazionalità

Giovanni di Viktring (Iohannis abbatis Victoriensis) nel Liber certarum historiarum afferma, scritto prima del 1343, che Odorico discende da coloro che Ottocaro II, re di Boemia ha lasciato a persidiare Pordenone nei primi anni Settanta del Duecento ("de reliquiis seminis eorum, quos olim rex Ottakarus apud Portum-Naonis ad custodiam deputavit"). Questa citazione potrebbe fare pensare che Odorico fosse di origine boema. Tale definizione, viene riportata in una versione del manoscritto latino 2584 della Biblioteque National de Paris dove si legge "Ego frater Odorichus Boemus de Foro Julii provinciae Sanctii Antonii de quadam terra quae dicitur Portus Maonis de ordine fratrum Minorum ... "

 

Vita religiosa

Diversi autori indicano che Odorico entra nell’ordine francescano giovanissimo, all’età di 15 anni presso il convento di S. Francesco di Udine. In quel periodo i frati francescani erano presenti a Udine, Cividale, Gorizia, Gemona, Villalta, Polcenigo, Sacile, Motta di licenza, Portogruaro, Castello di Porpetto, Aquileia. Il convento di S. Francesco a Pordenone venne aperto solo nel 1424.

 

Vita eremitica

Nella Chronica XXIV generalium ordinis Minorum si afferma che Odorico abbia chiesto ai suoi superiori, e ottenuto, di fare per un certo periodo vita eremitica e solitaria “antequam iret ultra mare fuit in quodam nemore, de sui ministri licentia, solus eremiticam et solitariam ducens vitam”. Il Domenichelli ci informa che “ai tempi di Odorico nel Friuli erano i conventi di ritiro in Villalta in Collalto e in Caporiacco. In uno di questi dovette trasferirsi il nostro Odorico”. Odorico verosimilmente viene ordinato sacerdote a 25 anni, a termine del percorso di formazione previsto.

 

Formazione

Odorico doveva sicuramente conoscere o quanto meno comprendere le lingue straniere in uso al vicino oriente. Nel racconto di Odorico troviamo il capitano della barca che sta trasportando Odorico da Tana a Polumbo, data l’assenza di vento minaccia in lingua armena di gettare i frati e le reliquie in mare.

Secondo il codice latino 3702 della biblioteca di Monaco di Baviera questa missione e padronanza di lingue sarebbe attestata anche da un teste oculare: «Fr. Odoricus ...XXXIII annos inter infideles legebat verbum vitae, praedicans multis annis et linguis De ipso narravit fr. Conradus de Pigan, vicarius aquilonaris qui et ipse inter sarracenos XXX annis circuiens [= circuit], quod quocumque dictus frater, solius latini sciolus, pervenit, eum linguarum interpretem reperit» [Sartori 1966]

 

Nel suo racconto Odorico utilizza diverse parole di origine persiana o araba come:

Arabo

Achara (cap. XXXVII): dall'arabo naqqâra, latino nachara, nacchere

Cadi (cap. VIII): dall'arabo al-qâdï, figura che amministra la giustizia secondo il diritto musulmano

Cassan (cap. XIV): dall'arabo khaizurdu o qassab, specie di bambù

Caravana (cap. IV): dal persiano kâravân, arabo kairav'ân, carovana

Cubebe (cap. XIII): dall'arabo kabâba, latino cubeba, spezia simile al pepe

Melic (cap. VIII): dall'arabo al-melik, governatore musulmano

Moscheta (cap. III): dal turco messit, moschea

Abassi (cap. XXXIII): dal turco-mongolo bakshi, sacerdote buddista

Raban francum (cap. VIII): dal siriaco rabban, latino francum, religioso occidentale

 

Persiano

Ara (cap. XXIII): dal persiano atha, turco atha, padre

Balis o balissus (cap. XXIII): dal persiano balish, unità di misura utilizzata nell'impero Yüan

Bigini (cap. XXIII): dal persiano bagni, turco bigni, bevanda fermentata a base di cereali

Iase (cap. VII): dal persiano gehâz, nave

Medanum (cap. VIII): dal persiano meydan, latino maidanum, piazza

Serabulas (cap. VII): dal persiano shalvar, shulwar, arabo sharu'al, pantaloni cascanti orientali

Syo (cap. XXVIII): dal persiano sheo, turco sao, arrestarsi

Thagar (cap. XXXIV): dal turco-persiano tagar, unità di misura

Thuman (cap. XXIII): dal persiano tuman, unità di misura

 

Questo fa supporre che Odorico conoscesse e comprendesse l’arabo e il persiano. [Andreose - Menard, 2010] Nel testo della relatio si trovano anche riferimenti a termini cinesi e mongoli.

Cinese

Chidebo (cap. XXVII): dal cinese ki-ti-pu, stazione di sosta

Singno (cap. XXVI): dal cinese sing, shing, sheng, provincia

Mongolo

Cuche (cap. XXVI): dal mongolo kesikten, guardiani

Merdacas (cap. XXVI): dal mongolo khas, giada

Yam (cap. XXVI): dal mongolo iam, stazione di posta

Conchum (cap. VIII): dal malese djüng, imbarcazione di giunco o bambù

Melegata (cap. XIII): dal tamil milagd, spezia simile al pepe

 

Viaggi in Italia

Odorico, nel suo racconto, in diverse parti, per dare idea della dimensione delle città visitate, le paragona a città italiane che lui deve sicuramente aver visto e visitato precedentemente.

nel capitolo XIX dove dichiara che nella Cina meridionale (Manzi o India superiore nel testo) ci sono sicuramente duemila grandi città, così grandi che, presso di loro, né Vicenza, né Treviso sarebbero considerate tali.

capitolo XXIII dove indica che ne i dintorni di Hangzhou (Cansaye) ci sono città più grandi di Venezia e di Padova.

nel capitolo XXI confronta la città cinese di Quangzhou (Zaiton) con Bologna dicendo che è due volte più grande.

nel capitolo XXV dove racconta che presso Lencin è situato un fiume chiamato Caramoram che scorre attraverso il Catai e reca grandi danni quando rompe gli argini come fa il Po a Ferrara.

 

Presenza in Friuli

La presenza di Odorico in Friuli vene in qualche modo attestata da tre atti notarili che citano il suo nome come teste redatti in tre luoghi distinti, Cividale (1316), Castello di Porpetto (1317) e Portogruaro (1318).

 

Cividale (1316)

Qui si rileva la presenza di Odorico il 12 maggio 1316 nella sacristia del convento di San Francesco di Cividale in qualità di testimone ad un atto notarile di procura da parte di cinque chierici friulani nei confronti di Guido da Marzano come indicato nell’atto riportato qui sotto, per fare registrare dal notaio un appello al futuro papa (Giovanni XXII sarebbe stato eletto ai primi di agosto) contro la risoluzione presa dal decano e dai canonici aquileiesi a danno suo e dei cinque chierici prima nominati. [Tilatti 2004].

 

1316 maggio 12, Cividale

[f. 31r/v]

APELLATIO FACTA PER DOMINUM GUIDONEM DE MANÇANO PROCURATOREM DICTORUM ELLECTORUM

Die XII intrante mayo, in sacristia conventus Sancti Franciscia fratrum Minorum de Civitate Austria. Presentibus magistro Billingario physico Civitate comorante, Antonio genero condam Schefonis gariode Prestento dicta Civitate comorante, Iohanne et Iacobo familiaribus conventus Civitatensis predicti, et aliis. Prudens vir et discretus dominus Guido de Mançano ecclesie Civitatensis canonicus Procurator discretorum virorum dominorum Guarneri de Pulçinicho et Iacobi filii Pellegrini, canonicorum ecclesie Civitatensis predicte, Bartholomei filii Iacobi nepotis domini Iacobi Concordiensis episcopi, Choni condam domini Gabrielis de Strasoldo et Iacobini filii Guillelmi nepotis magistri Walteri de Civitate predicta pro se et nomine suo et procuratorio nomine pro eisdem constitutus in presentia religiosorum et prudentum virorum dominorum fratris Çanini de Gluvya guardiani, fratris Odorlici de Portunahonis et fratris Dominici de dicto loco conventus ordinis Minorum de Civitate prefata quandam in scriptis apellationem ibidem per dictum procuratorem lectam interposuit in hec verba://

Coram vobis religiosis et prudentibus viris dominis fratre Çanino de Gluvya guardiano, fratre Odorlico et fratre Dominico de Portunahonis conventus ordinis Minorum de Civitate Austria Aquilegensis propono et dico ego G(uido) de Mançano canonicus Civitatensis Aquilegensis diocesis pro me ac meo nomine et nomine prudentium virorum dominorum Guarneri de Pulçinicho et Iacobi filii Pellegrini, canonicorum Civitatensis ecclesie Aquilegensis diocesis, BarthoIomei filii Iacobi de Civitate, Choni de Strasoldo et Iacobini filii Guillelmi de Civitate Aquilegensis diocesis, quorum procurator existo et pro me ac procuratorio nomine pro eisdem quod cum de novo ad noticiam meam et eorum quorum sum procurator pervenerit quod domini G(uillelmus) decanus Aquilegensis, Phylipponus, Napinus, Reynaldus, Lombardinus et Lodoycus de la Ture processum sive processus fecerint contra ellectionem seu receptionem factam seu factas canonice ac legitime de me ac predictis, quorum procurator existo, in canonicos et confratres Aquilegensis ecclesie antedicte et me ac predictis dominis Guarnero, Iacobo, Chono, Bartholomeo et Iacobino nullatenus requisitis vocatis seu citatis per predictos dominos canonicos vel capitulum Aquilegensis ecclesie et etiam non valens ad presens predictorum dominorum habere presentiam id circo ego Guido meo nomine ac eorum quorum sum procurator sentiens me et predictos quorum gero vices a dicto processu sive processibus, si processus dici potest vel possunt, indebite agravari et gravatos fore in hiis scriptis ad futurum dominum papam apello apelos instanter iterum atque iterum instantissime peto, subiciens me et predictos dominos quorum sum procurator, iura et bona nostra protectioni et deffensioni domini pape futuri.

Qua quidem apellatione seriatim lecta per dictum procuratorem idem dominus Guido pro se ac nomine suo et vice et nomine omnium predictorum quorum procurator existit prescriptam apellationem iuravit tactis sanctis evangeliis in hunc modum:

Iuro ad sancta Dei evangelia tactis sacrosanctis evangeliis meo nomine ac nomine prescriptorum omnium et singulorum quorum procurator existo predicta omnia et singula in dicta apellatione contenta me credere vera esse et ea me posse probare.

[Gianni 2001]

 

Castello di Porpetto (1317)

Il 24 marzo 1317, il notaio Simone Simonutto, al servizio dei Signori di Castello, nella casa della madre del nobile Artico di Castello redige un atto di manomissione di un servo, Nicola, figlio di Francesco di Beltrame di Castello, con il vincolo che diventasse al più presto sacerdote. Uno dei testimoni presenti della decisione di Artico è Odorico da Pordenone. [Tilatti 2004] Segue trascrizione del atto.

Carta Nicolai de Castello.

Die VIII exeunte Marçio [1317]. Presentibus religiosis viris fratre Odorlico de Portunaonis, fratre Radio de ordine Minorum, Vigelmino condam domini Egidii de Civitate, Leonardo de Casaco, Matiusello et aliis. ln Castello in burgo Sancti Tome in domo in qua moratur domina Nida. Dignam illi remuneracionem a Domino conceditur qui famulum a vinculo servitutis relaxat, ideoque nobilis vir dominus Artichus de Castello, per se et cetera, dedit, relaxavit atque investivit Nicolaum filium Francisci condam domini Beltrami de Castello in manibus domini Leonardi de Casaco, recipientis vice et nomine ecclesie Sancte Marie Aquilegensis, ita quod deinceps dictus dominus Ar(tichus) cum dicto Nicolao necnon cum bonis suis et cetera posit nec valeat aliquod agere vel ordinare et cetera, set semper ad ecclesiam predictam permaneat et cetera, tali vero modo et pacto: quod ictus Nicolaus tenetur ad ordine sacerdotale pervenire IIII annos post ad eytatem legitimam pervenerit, et si vero non pervenerit ad ordinem sacerdotalem, quod in dicta servitute quod iam est dicto domino Ar(ticho) et Suis heredibus permanere debet, et in hunc modum dedit eum dictum dominum Leonardum in nuncium specialem, quod ponat eum super altare Sancte Marie de Aquilegia et cetera. Predicta predictus dominus Ar(tichus) omnia predicta promisit habere ratum sub pena C unciarum auri et cetera, cum obligatione omnium suorum bonorum et cetera. Nicolaum filium Francisci de Castello et cetera

 

Dal registro del notaio Guglielmo (Guglielmino) di Egidio da Cividale in base ad una serie di atti datati dal 14 al 19 giugno 1317 risulta che Artico si trovava ad Avignone presso la sede pontificia, papa Giovanni XXII. Il 28 dicembre 1317. Artico da Castello viene eletto Vescovo di Concordia. [Gianni 2001]

 

Portogruaro (1318)

L’ 11 luglio 1318, il notaio Simone Simonutto, nel refettorio dei Minori di Portogruaro, redige un atto dove si afferma che erano presenti come testimoni frate Odorico e frate Gerardo da Pordenone, «presentibus religiosis viris fratre Odoriico et fratre Gerardo de Portunahonis» dove il toscano Simone dichiara di aver ricevuto una somma di denaro, due fiorini e mezzo d’oro dall'abate di Summaga [Tilatti 2004].

 

1318 luglio 11, Protogruaro

[f. 83v]

DOMINI ABBATIS SUMAQUENSIS

Die XI° intrante dicto mense iulii, in refictorio fratrum Minorum de Portugruario. Presentibus religiosis viris fratre Odorlico et fratre Gerardo de Portunahonis et aliis. Symon Tuscus comorans in Portugruario confessus fuit se recepisse ac sibi integre solutum esse de duobus florenis auri et dimidio a ***a dante et solvente pro domino B(rancha) abbate Sumaquensi pro collecta legatorum nuper imposita domini abbati predicto et cetera.

[Gianni 2001]

 

Va ricordato anche il rapporto che Odorico aveva con il convento di San Francesco di Udine, documentato dalla sua scelta di ritirarsi a Udine per morire.

 

Questo testimonia l'estrema mobilità geografica di Odorico che risulta essersi recato di persona in luoghi quali Cividale, Udine, Castel Porpetto, Portogruaro e nelle altre città che dimostra di conoscere quali Treviso, Venezia, Padova, Vicenza, Ferrara e Bologna dimostrando una frequentazione quanto meno del nord-est Italia.

 

Questi documenti fanno anche emergere il contesto storico politico in cui Odorico era inserito. La presenza di Odorico come testimone in atti legati alla famiglia di Artico e considerate le relazioni che Artico aveva con la curia pontificia risulta difficile non pensare che anche Odorico fosse in qualche misura coinvolto e parte di questo sistema di relazioni politico-sociale dato che i francescani erano parte e integrati nella società civile del tempo.

 

Da questi elementi a nostra disposizione delineano la figura di una persona con relazioni altolocate, con libertà di movimento e capacità di mediazione, una personalità autorevole nel contesto sociale in cui si trovava operare con incarichi di responsabilità all’interno dell’ordine minoritico.

 

Viaggio in Terra Santa

Molto probabilmente Odorico ha effettuato altri viaggi oltre mare prima di recarsi in Estremo Oriente. Nel Liber de Terra Sancta, riportato nel codice berlinese (lat. n. 141) termina con: “Istud scripsit fr. Odoricus de Foro lulii, cum remeasset de partibus infidelium ad suam provinciam, anno Domini millesimo tercentesimo trigesimo”. Il Sartori afferma che “questo libro non può vantare la paternità di Odorico. ...Possiamo però ammettere che esso sia una copia rimaneggiata da Odorico sopra un testo della seconda metà del secolo XIII (verso il 1250-70) e che gli abbia servito di guida pel suo pellegrinaggio in Terra Santa”

Odorico cita Gerusalemme nella sua relatio in occasione di Cassan parlando dei tre re Magi, “Ab hac civitate usque in Hierusalem, quo magi fuerunt non virtute humana sed miraculosa cum sic cito venerint, sunt bene quinquaginta dietae”

 

Verso l’estremo oriente

E’ certo che il viaggio di Odorico fosse stato pianificato e condiviso con i propri superiori. E’ difficile pensare che Odorico fosse mosso esclusivamente da un impulso personale considerando che risulta essere partito insieme ad un confratello, Giacomo di Irlanda e un famiglio e la sua missione si è conclusa con una relazione finale destinata al pontefice.

La regola francescana dell'Ordine dei Frati Minori, suddivisa in 12 capitoli, approvata con bolla pontificia “Solet annuere” emanata da papa Onorio III il 22 dicembre 1223 dispone a proposito dei frati missionari:

XII. Di coloro che vanno in missione tra i saraceni e tra gli altri infedeli

Quei frati che, per divina ispirazione, vorranno andare tra i Saraceni e tra gli altri infedeli, ne chiedano il permesso ai loro ministri provinciali. I ministri poi non diano a nessuno il permesso se non a quelli che riterranno idonei ad essere mandati. Per obbedienza, inoltre, ordino ai ministri che chiedano al signor Papa uno dei cardinali della santa Chiesa romana il quale sia governatore, protettore e correttore di questa fraternità; affinché sempre sudditi e soggetti ai piedi della medesima santa Chiesa, stabili nella fede cattolica, osserviamo la povertà, l’umiltà e il santo Vangelo del Signor nostro Gesù Cristo, che abbiamo fermamente promesso.

 

Viaggiatori francescani in Estremo Oriente nel XIII secolo

Tra i viaggiatori francescani diretti nell’Estremo Oriente nel periodo storico di Odorico, ricordiamo i nomi più importanti che hanno lasciato testimonianza scritta del loro viaggio: Giovanni dal Pian del Carpine (1245 - Ystoria Mongalorum), Guglielmo di Rubruck (1253), Giovanni da Montecorvino (1290) e successivamente a Odorico, Giovanni de’ Marignolli (1339)

Considerato il profilo autorevole e di prestigio che Odorico rivestiva, e vista l’importanza che il papato dava alle missioni, si può pensare che il viaggio di Odorico potrebbe avere avuto un avallo da parte della curia papale avigonese data la presenza in Cina di Giovanni da Montecorvino, primo arcivescovo di Khān Bālīq e di altri frati minori inviati in missione.

Infatti negli anni precedenti alla partenza di Odorico, avvenuta dopo il 1318, papa Clemente V, in seguito alla lettera di Giovanni di Montecorvino dove illustrava i progressi nell’evangelizzazione e richiedeva aiuto e altri missionari in Cina, nel 1307 inviò altri sette frati francescani con l'incarico di consacrarlo arcivescovo di Khān Bālīq e "sommo vescovo" di tutta la Cina; a loro volta essi avrebbero dovuto diventare suoi vicari. Solamente tre frati su sette giunsero a destinazione: Gerardo Albuini, Pellegrino da Città di Castello e Andrea da Perugia. Essi lo consacrarono al loro arrivo a Khān Bālīq, avvenuto tra il 1309 e il 1313. Uno dopo l'altro, furono nominati dallo stesso Giovanni vescovi di Zayton. Successivamente, nel 1312 altri tre frati francescani furono inviati da Roma come vescovi suffraganei.

Questo, per evidenziare che c’era grande interesse da parte del papato stabilire relazioni con l’impero dei mongoli e mantenere aperti dei canali di comunicazione diretti.

Odorico non poteva non essere a conoscenza di questi precedenti missioni e delle testimonianze scritte dei suoi confratelli dell’ordine dei frati minori che lo avevano preceduto, come doveva essere a conoscenza delle lettere dello stesso Giovanni di Montecorvino.

Un riferimento di conoscere la letteratura esistente sull'Estremo Oriente, Odorico lo fa quando nella sua relatio afferma che «Sebbene si raccontino molte cose dei caratteri e dei costumi di questo mondo, io non voglio mettere in questo libro come vera nessuna cosa se non quello che ho visto».

Nella relatio fa riferimento anche a figure mitologiche o leggendarie come il regno del prete Gianni o della setta degli assassini oppure a creature come cinocefali e unicorni.

 

Partenza per la Cina

Odorico parte, dopo l’11 luglio 1318, ultima data che attesta la sua presenza documentata in Italia, da Venezia verso Trebisonda con un confratello Giacomo di Irlanda (Iacobo de Ibernia) e ad un non identificato famulus. Proseguì via terra verso Tabriz, Sultanieh, Kashan, Yadz, Ahwaz e fino al porto di Hormuz dove si imbarca per Thane.

 

Nel 1322-1323 giunge a Thane dove recupera i resti dei martiri francescani: Tommaso da Tolentino, Giacomo da Padova, Pietro da Siena e Demetrio da Tiflis. I quattro frati francescani erano partiti insieme a Giordano di Séverac dell’ordine dei frati predicatori diretti verso la Cina, in seguito alla lettera di Giovanni di Montecorvino dove chiedeva missionari. Giordano fu l’unico superstite. Giordano ai suoi confratelli di Tabriz scrisse due lettere, la prima da Gogo il 12 ottobre 1321 e la seconda da Thane il 24 gennaio 1323/4, nelle quali descrive il progresso della sua missione ed invita a raggiungerlo nel lavoro di evangelizzazione dell'India.

Il martirio di quattro frati minori, avvenuto tra il 9 e l’11 aprile del 1321 permette di collocare l’arrivo di Odorico in data successiva.

 

Da Thane Odorico prosegue il viaggio intorno la penisola indiana, toccando la costa del Malabar e Madras, Ceylon, poi puntando verso nord, in direzione delle isole Adamane, Nicobare, Sumatra, Giava, Borneo, forse le Filippine, costeggiò le coste dell'Indocina fino ad arrivare alle coste cinesi.

 

1324-1325. Arriva nella Cina meridionale a Canton. Prosegue via terra in direzione di Khān Bālīq.

Nella città sede vescovile di Quangzhou, situata nella provincia meridionale del Fujian, Odorico consegna ai confratelli i resti dei martiri francescani. Qui ci sono due conventi francescani. L’arrivo delle reliquie è testimoniato da una lettera del 1326 del vescovo francescano del luogo, Andrea da Perugia.

Successivamente va verso Khān Bālīq la capitale dell’impero mongolo, dove ha la corte il Khan Yesün Temür.

Dal 1325 al 1328 si trova a Khān Bālīq.

 

Il viaggio di ritorno

Odorico nel 1328, probabilmente con incarico da parte del’arcivescovo Giovanni di Montecorvino di chiedere ulteriori aiuto e missionari, lascia la capitale dell’impero mongolo insieme al suo compagno Giacomo d’Irlanda prendendo la via di terra, più breve e veloce. Attraversò le regioni cinesi di Shaanxi, Gansu, Sinkiang, il Pamir, la Persia per tornare nuovamente sul Mar Nero.

Nello stesso anno muoiono sia l'imperatore Yesun Timur (19 agosto 1328) che Giovanni di Montecorvino, avvenuta dopo qualche mese.

 

In Italia

All’arrivo a Venezia dall’Oriente, verosimilmente fa sosta al convento di San Francesco delle Vigne dove racconta verbalmente alcuni episodi del suo viaggio. Questi episodi vengono raccolti in “alguni altri belli chapituli” aggiunti dopo la sua morte in una parte dei manoscritti trascritti successivamente della relatio.

 

Data certa della presenza in Italia di Odorico è fine maggio 1330 a Padova, quando su ordine del ministro provinciale Guidotto da Bassano, detta il suo memoriale al confratello Guglielmo da Solagna.

Successivamente alla stesura della Relatio, Odorico parte per Avignone, con l’intenzione di chiedere al Papa l’invio in Cina di cinquanta nuovi missionari.

Probabilmente Odorico attese che il conflitto in corso da più di due anni tra l’ordine dei Minori e il pontefice Giovanni XXII terminasse. L’elezione dell’antipapa Nicolò V, il francescano Pietro da Corbara avvenuta il 12 maggio del 1328 per volontà dell’imperatore Luigi di Baviera. Nicolò V si sottomise al pontefice solo il 25 agosto 1330 e successivamente perdonato.

Arrivato a Pisa, si amala gravemente e fa rientro Udine al convento dei Minori Conventuali di San Francesco "de intra".

 

La morte

Altra data documentata è quella del decesso, avvenuto il 14 gennaio 1331 a Udine.

 

Il documento più vicino alla realtà dei fatti probabilmente è la memoria redatta dal notaio Guecello di Damiano di Portoguraro dove su disposizione del gastaldo di Udine si elencano i miracoli attribuiti ad Odorico.

Tra i primi racconti sulla morte di Odorico troviamo “De transitu felicis recordationis benedicti et sacnti fratris Odorici de Portunaonis”. Il manoscritto più antico che lo tramanda si trova a Padova, Archivio di Stato, Corporazioni soppresse - Monasteri Padovani, SanťAntonio, B 226 I. Il testo originale risulta redatto dal frate Alberto da Udine il 7 settembre 1448.

L’altra fonte sulla morte di Odorico è il Chronica XXIV generalium attribuito ad Arnaldo da Sarrant compilato negli anni ottanta del trecento, che contiene diversi punti in comune al precedente testo.

 

Dal “De transitu” di frate Alberto si evidenzia che Odorico muore "circa l'hora di nona" (ore 15). "Volendo i frati dare sepoltura a quel sacro corpo senza la solita solennità, et come di nascosto, per voler divino fu saputo in tutta la città, et subito dai Principali della Città fu prohibito che in quel giorno si seppellisse." successivo "mentre si celebrava l'officio, quel santo Corpo cominciò a risplendere con miracoli, per i quali si suscitò un gran rumore città di Udene, di dove tutti, huomini et donne, concorrevano a furia a vedere e toccare quel sacro corpo. Non vollero i cittadini che sì presto fusse data sepoltura a quel s. corpo, ma vollero stasse insepolto per due giorni".

 

17 gennaio 1331. Odorico viene sepolto nella chiesa di S. Francesco.

 

La Beatificazione

Dopo la morte di Odorico furono istituite due diverse commissioni, una su richiesta del gastaldo di Udine Corrado di Bernareggio, l’altra del Patriarca di Aquileia Pagano della Torre.

La prima commissione era costituita da solo notaio Guecello che predispone un atto con un primo elenco di miracoli attribuiti ad Odorico. Tale testo, unito alla relatio era probabilmente destinato al pontefice ed alla curia avigonese per informarlo del crescente culto di Odorico. [Tilati ]

La seconda commissione, più articolata era composta dal notaio Guecello, dal canonico Meglioranza da Thiene e da un laico Maffeo di Ambrogio Cassine ed ha predisposto un nuovo elenco di miracoli orientato all’avvio del processo di beatificazione,

 

Maggio 1331. L'elenco dei miracoli (almeno 72) accertati dal canonico Mellioranzo, da Maffeo Cassino e dal notaio Guecello di Udine viene consegnato a Guido Candido da Udine, vescovo di Modena, assieme ad altri documenti utili per la canonizzazione di Odorico "che poi non seguì, per la morte del vescovo medesimo".

Una copia della relatio, insieme alla documentazione sui miracoli venne portata ad Avignone da una delegazione di frati minori, tra cui fra Marchesino da Bassano.

Va ricordato che Giovanni XXII si dimostrò tutt’altro che sollecito ad avviare il processo di beatificazione, probabilmente anche tenuto conto che i rapporti tra lui e i frati minori erano stati da lungo tempo tesi per le precedenti vicende politiche.

 

Gennaio 1331. Il Comune, su sollecitazione del Patriarca di Aquileia Pagano della Torre (1319-32), ordina al maestro Filippo de Sanctis di fabbricare un'arca di marmo per deporvi definitivamente il corpo del Beato. Il corpo verrà tumulato a maggio del 1332.

 

3 maggio 1750. A Roma si avvia la causa di canonizzazione.

 

2 luglio 1755. Beatificazione. Proclamato beato da papa Benedetto XIV. Il cardinale D. F. Tamburini firma il Decretum Canonizationis del Beato Odorico.

 

1757 Il Papa concede all'Ordine francescano la facoltà di celebrare la festa, facoltà poi estesa alle diocesi di Udine e di Concordia-Pordenone.

 

Nel 1771 quando i frati minori lasciarono il convento di San Francesco, le spoglie di Odorico furono trasferite nella Chiesa del Carmine.

 

13 Settembre 1808. L'arca con il corpo del Beato Odorico viene sistemata definitivamente nella Chiesa del Carmine in via Aquileia a Udine.

 

15 aprile 1994. Il Ministro provinciale dei francescani di Padova, p. Agostino Gardin, avanza, attraverso il Postulatore p. Ambrogio Sanna, richiesta all'Arcivescovo di Udine per la ripresa della Causa di canonizzazione del beato Odorico.

 

13 gennaio 2002. Avvio processo di canonizzazione. La causa per la sua canonizzazione, ripresa nel 2002, è promossa, come attori e postulatori, dai Frati Minori Conventuali. L'Arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo, avvia l'inchiesta diocesana della Causa di canonizzazione.

 

13 aprile 2006. L inchiesta viene chiusa. Il 25 aprile l'Arcivescovo di Udine consegna tutta la documentazione alla Congregazione vaticana per le cause dei santi che, nel maggio del 2007, rilascia il decreto di validità. Relatore della Causa è il P. Vincenzo Criscuolo ofm.

 

 

Nome

Odorico da Pordenone viene trascritto in diversi modi in base alla lingua, epoca e testo dove viene citato. La dicitura più frequente è Odorico da Friuli, seguito da Pordenone e da Udine. Nel atto di raccolta delle testimonianze dei miracoli attribuiti ad Odorico, redatto nel 1331, il notaio Guecello lo presenta come "

latino:

Odoricus Boemus de Foro Julii provincie Sancti Antonii,
Odoricus de Foro Iulii, Odoricus de Foro Iulii de Portu Naonis,
Odoricus Foro Iuliensis (var.: Foroivliensis),
Odoricus de Foroiulio,
Odoricus de Foro Frigul Iulii,
Odoricus de Utino,
Odorichus,
Odericus,
Odericus de Foro-Iulii,
Odericus de Foro Julii, vel de Portu Naonis,
Odelricus,
Ordericus de Foroiuli,
Udalricus;

 

italiano (veneziano, toscano, ecc.):

Odorico di Porto Maggiore del Friuli,
Odorigo de Friul, Odorigo de Forioli,
Odorigo di Friuli,
Oderigo di Frigoli,
Oderigo da Frigholi,
Oderigo de Frioli,
Odoricho dela patria de Frioli,
Odoricho da Udene de Feriolo,
Oderico di Friuli della terra di Porto Naone,
Hodoricho di Friuli,
Odoricho da Friolli,
Odoricho di Friuli,
Hodorigho di Frigol,
Odorico della patria del Friuli,
Odaricho di Friull,
Udorico da Utine,
Odorico da Vdine,
Odorico Matiussi da Udine;

 

francese:

Odoric de Foro Julii,
Odric de Foro Julii,
Odric de Fore Iulii,
Audric;

 

tedesco:

Vlrich von Fryaul,
Vlreichß sag von Friawl,
Vlreich von Friaul,
Vlrich von Friawl;

 

cecoslovacco:

Oldřich Čech z Furlánska,
Oldřich Čech z Pordenone;

 

spanish:

Odorico de Foro Jullio;

 

galese:

Brawt Odric/Odrig;

 

cinese:

Hedeli 和徳理, 和徳利,
Eduolike 鄂多立克

 

Bibliografia

Si riporta qui di seguito una selezione di testi biografici in ordine cronologico di pubblicazione a partire dal più recente.

Frate Odorico del Friuli Da Pordenone alla Cina per «guadagnare anime»

di Giancarlo Stival - 2a edizione 2012 - Formato: 14,0 x 21,0 - Pagine: 184 - ISBN: 978-88-250-2612-2 

http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-2612-2 

Odorico da Pordenone. Vita e miracula.

di Andrea Tilatti (Centro Studi Antoniani, 2004)

Collana: Centro Studi Antoniani - CSA - Edizione: 1 - Anno: 2004 - Pagine: 188 - ISBN: 978-88-85155-62-6

http://www.centrostudiantoniani.it/ita/catalogo_scheda.asp?COD=CSA41 

Atti delle ricognizione scientifica del corpo del b. Odorico da Pordenone.

Carlo Alberto Beltrami -  ("Il Santo" XLIV, 2004, fasc. 2-3)

http://www.centrostudiantoniani.it/node/456

http://www.centrostudiantoniani.it/ita/rivista_sommario.asp?id=66#a229

 

Bibliografia storica

  • Arnaldo da Sarrant, Chronica XXIV generalium ordinis Minorum (1369-73) [BNF]
  • Bartolomeo da Pisa, De conformitate vitae beati Francisci ad vitam domini Iesu (1385-90), 2 vol., Claras Aquas, typ. collegii S. Bonaventurae, 1906-1912 (Analecta franciscana, t. 4-5), t. 4, 1906, p. 537 [BNF]
  • Gabelli, G. B. La vita del beato Odorico da Pordenone dell'ordine de' minori di S. Francesco, con li suoi miracoli Schiratti, Nicolò - Udine, 1639
  • Bolland, J. (1643). Acta Sanctorum (Vol. Volume Gennaio n°2 - giorno 14 gennaio) Antwerpen, Meursium.
  • Wadding, L. (1731). Annales Minorum seu trium ordinum a sancto Francisco institutorum (Ad Claras Aquas (Quaracchi) (1931-32) - VI: (1301-1322), 1931; VII: (1323-1346), 1932 ed. Vol. voll. VI (pp. 358-359) e VII (pp. 123-126).) Roma (Rochi Bernabò).
  • Asquini, B., Vita e viaggi del beato Odorico da Udine, Udine 1737;
  • Apostolo, Z. (1752). Dissertazioni vossiane di Apostolo Zeno : cioe' giunte e osservazioni intorno agli storici italiani che hanno scritto latinamente, rammentati dal Vossio nel III. libro de Historicis Latinis. Venezia. Giambattista Albrizzi & Gir.
  • Liruti, G. (1760). Il B. Odorico da Pordenone, altrimente detto da Udine, dell'Ordine de' Frati Minori di S. Francesco. Paper presented at the Notizie delle vite ed opere scritte da' letterati del Friuli.
  • [F.A. Benoffi], Elogio storico alle gesta del beato Odorico dell’ordine de’ Minori Conventuali, con la storia da lui dettata de’ suoi viaggi asiatici, Venezia 1761 (normalmente attribuito a Giuseppe Venni);
  • Branca, Gaetano, Storia dei viaggiatori italiani, Roma, Torino, Firenze et Milano, Paravia, 1873, viii + 500 p. [GB] [IA]
  • Da Civezza, M. (1857-1895). Storia universale delle Missioni Francescane Tip. Tiberina - Roma.
  • Domenichelli, T., Sopra la vita e i viaggi del beato Odorico da Pordenone dell’Ordine de’ Minori, Prato 1881;
  • Cordier, H., Les voyages en Asie au XIVe siècle du bienheureux frère Odoric de Pordenone, réligieux de saint-François, Paris 1891;
  • De Gubernatis, A., Storia dei viaggiatori italiani nelle Indie orientali. Con estratti d' alcune relazioni di viaggio a stampa ed alcuni documenti inediti, Livorno, Vigo, 1875, viii + 400 p. [GB] [IA: ex. 1, ex. 2]
  • Tinti, L. (1901). Vita e missioni nell'Indo-Cina del Beato Odorico da Pordenone. Roma. Desclé-Lefebvre.
  • Yule, H., & Cordier. (1913). Cathay and the Way Thiter Being a Collection of Medieval Notices of China (Vol. 4 vol.) London 1913-1915.
  • Ellero, G. (1914). Beato Odorico da Pordenone, e il libro dei suoi viaggi; discorso detto la sera del 14 gennaio 1914 nell'aula del ricreatorio del Carmine per promuovere l'erezione della cappella e la ricostruzione dell'arca del Beato. Udine. Tip. S.Paolino.
  • Van den Wyngaert, A.,Sinica Franciscana, I: Itinera et relationes fratrum Minorum saeculi XIII et XIV, Quaracchi 1929, pp. 381-495;
  • Golubovich, G., « Il b. fr. Odorico da Pordenone O.F.M. Note critiche bio-bibliografiche », Archivum franciscanum historicum, 10, 1917, p. 17-46.
  • Golubovich, G., Biblioteca bio-bibliografica della Terra santa e dell'Oriente francescano, Firenze, Quaracchi, t. 3, 1919, p. 374-393.
  • Moule, A. C., « A small contribution in the study of the bibliography of Odoric », T'oung Pao, 20, 1921, p. 301-322.
  • Pullé, G., Viaggio del Beato Odorico di Pordenone, Milano, 1931.
  • Sartori, A., Odoriciana. Vita e memorie, in Il Santo, VI (1966), pp. 7-65; 
  • Schmitt, C., « Il Beato Odorico da Pordenone: appunti bibliografici », Odorico da Pordenone e la Cina. Atti del convegno storico internationale, Pordenone, 28-29 maggio 1982, Pordenone, 1983, p. 151-162.
  • Stival, G., Frate Odorico del Friuli: da Pordenone alla Cina per guadagnare anime, Padova, Messaggero, 2002, 159 p. + [8] p. de pl.
  • Tilatti, A., Odorico da Pordenone: vita e miracula, Padova, Centro studi antoniani, 2004, 185 p. + [8] p. de pl.

 

Sitografia

Wikipedia - Odorico da Pordenone

Italiano - http://it.wikipedia.org/wiki/Odorico_da_Pordenone

Inglese - http://en.wikipedia.org/wiki/Odoric_of_Pordenone 

Beato Odorico da Pordenone (1265-1331)

- http://www.francescaninorditalia.net/documenti/74-cause-di-canonizzazione

- http://www.provinciapatavina.org/ita/pagina.asp?id=30&t=pagine

Beato Odorico da Pordenone

http://www.parrocchiacarmine.it/index.php/beato-odorico/il-beato-odorico-da-pordenone

- https://www.arlima.net/mp/odorico_da_pordenone.html

- https://mdl.mirabileweb.it/list/detail/27/4/1411/Opere

 

 

 

 

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